Psicoterapia Cognitivo Comportamentale

La Psicoterapia Cognitivo Comportamentale (Cognitive Behaviour Therapy, CBT) è uno specifico orientamento Psicoterapeutico. Nonostante la sua recente formazione (nasce infatti negli anni ’60 negli Stati Uniti da Albert Ellis e Aaron T. Beck), ad oggi è considerata a livello internazionale uno dei più efficaci e validi modelli per il trattamento dei disturbi psicopatologici e del disagio emotivo. Infatti, sono numerose le ricerche scientifiche che evidenziano l’efficacia della terapia cognitivo comportamentale. Inoltre, molti studi hanno dimostrato che, in alcune circostanze, la terapia cognitivo comportamentale risulta essere pari o superiore alla terapia farmacologica, soprattutto se si considera la durata del miglioramento dopo la fine della terapia e il tasso di ricadute nel tempo.

Fonte Cognitive Behavioral Therapy Los Angels "How effective is Cognitive Behavioral Therapy". (n.d.). Retrieved March 7, 2019, from http://cogbtherapy.com/how-effective-is-cbt-compared-to-other-treatments

* Per tutti i disturbi, l'interruzione del trattamento farmacologico ha portato a un tasso di recidiva significativamente più elevato.

Caratteristiche distintive della terapia cognitivo comportamentale:

  • Evidence-based

La sua efficacia è scientificamente provata.

  • Orientata allo scopo

Vengono stabiliti degli obiettivi e un piano di intervento che si adattino ai problemi del paziente.

  • Pratica e concreta

Si basa sulla risoluzione di problemi concreti, come la riduzione di sintomi ed emozioni spiacevoli, l’eliminazione di comportamenti dannosi, il miglioramento di abilità sociali.

  • Collaborativa

Terapeuta e paziente sono attivamente coinvolti e collaborano per il raggiungimento di un obiettivo comune.

  • Breve

Generalmente la durata della terapia varia dai quattro ai dodici mesi, ma in alcuni casi può prolungarsi.

La terapia cognitivo comportamentale parte dal presupposto che la sofferenza emotiva e i comportamenti nocivi e disfunzionali non siano causati da una specifica situazione, quanto piuttosto all’interpretazione che noi diamo della stessa. Il contenuto dei nostri pensieri, quindi, specifica il tipo e l'intensità delle emozioni che sperimentiamo e le nostre risposte comportamentali.

Sebbene la terapia cognitivo comportamentale sia un orientamento recente, la teoria su cui poggia risale a molto tempo prima. Infatti già Epitteto (un antico filosofo greco vissuto nel I secolo d.C.) enunciava che gli uomini fossero turbati dalle opinioni che hanno delle cose, e non dalle cose in sé.

L’idea di essere responsabili del proprio malessere può sembrare inizialmente sconcertante, ma una valutazione più accurata può facilmente aiutare a riconsiderare la negatività di questa scoperta: se siamo gli artefici del nostro malessere, allora possiamo essere anche i creatori del nostro benessere!

Il fatto che i nostri problemi emotivi e comportamentali dipendano da noi ci mette nelle condizioni di avere il controllo di riprendere in mano il timone della nostra vita e dirigere i nostri pensieri verso una direzione diversa, volta al benessere emotivo, fisico e relazionale. Questo non vuol dire imparare a vedere il lato positivo di una situazione, quanto piuttosto riconsiderare attentamente il contenuto dei nostri pensieri e delle nostre valutazioni. Nella maggior parte dei casi, infatti, a creare sofferenza sono scenari catastrofici che non corrispondono sempre alla realtà e che difficilmente si realizzano. Riconsiderare i nostri pensieri, valutandone il contenuto e confrontandolo con la realtà può quindi aiutarci a ridimensionare l’intensità delle nostre emozioni e a scegliere di adottare comportamenti più sani e funzionali.


Quindi, secondo la terapia cognitivo-comportamentale i pensieri sono la causa della nostra sofferenza ma sono anche la soluzione ai nostri problemi. Perciò un lavoro volto alla consapevolezza e alla modificazione dei nostri pensieri permetterà il cambiamento delle nostre emozioni e dei nostri comportamenti, risolvendo così le nostre sofferenze.


La terapia cognitivo comportamentale lavora su tre aspetti fortemente interconnessi tra loro: pensieri, emozioni e comportamenti.

Il focus è rivolto alle difficoltà attuali riportate dal paziente, ovvero ai vissuti emotivi, cognitivi e comportamentali che risultano problematici nella vita quotidiana.

A seconda degli obiettivi terapeutici risulta talvolta importante estendere l’indagine al proprio passato, perché fondamentale per comprendere come il paziente abbia appreso e si sia costruito determinati schemi di pensiero relativi a se stesso, agli altri e al mondo in generale, e che nel presente causano e mantengono la sofferenza.


Le tecniche di intervento sono molteplici e spaziano a seconda del tipo e della gravità del problema. Sono però tutte accomunate dallo scopo di modificare abitudini di pensiero e di comportamento maladattivi.


Accanto ad un lavoro cognitivo, la terapia cognitivo comportamentale si avvale anche di tecniche comportamentali (come l’esposizione, il rilassamento, tecniche di incremento o riduzione del comportamento) che supportano e aiutano a consolidare il lavoro cognitivo. Questo effetto è ottenuto grazie all'influenza reciproca tra mente e corpo, per cui l’una influisce sull'altro e viceversa. I benefici apportati dalle tecniche comportamentali sono immediatamente visibili e permettono di migliorare diversi sintomi invalidanti.


La CBT prevede una collaborazione attiva tra paziente e terapeuta. Mi piace immaginare queste due figure come giocatori con ruoli diversi ma che fanno parte parte della stessa squadra e che perciò lavorano per il raggiungimento di un obiettivo comune, in questo caso il benessere del paziente.

Terapeuta e paziente cooperano costantemente per arrivare all’obiettivo durante tutte le fasi della terapia, a partire dalla prima seduta.

Da una parte, il terapeuta, come l’allenatore di una squadra, aiuta il paziente ad acquisire specifiche strategie e strumenti utili per raggiungere gli obiettivi stabiliti.

Dall’altra parte, il paziente, come un giocatore, sarà sempre parte attiva della terapia, esercitandosi e mettendo in pratica quanto acquisito per favorire un cambiamento dinamico.


“Io non risolvo i miei problemi. Correggo i miei pensieri. E i miei problemi si risolvono da soli”  (Louise Hay)

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